CONOSCERE IL LAGO DI BOLSENA TERRITORIO DI CAPODIMONTE

Conoscere il Lago di Bolsena da un punto di vista completamente diverso, non soltanto godere delle sensazioni di libertà, di relax, di tranquillità che può offrire una gita in barca a vela o a bordo di un veloce battello a motore che taglia con la prua le sue acque, ma essere, “diventare noi stessi acqua”, immedesimarsi completamente con l’elemento che solchiamo…..

 

Tutto questo è possibile, basta decidere di “avventurarsi” in una esaltante gita in kayak, tracciare le rotte degli antichi abitanti del luogo che, a bordo di piroghe magistralmente intagliate nel legno, prendevano il largo per la pesca, la caccia e tutte le altre attività che caratterizzavano la loro esistenza.

Per noi oggi è diverso, certe esigenze non trovano più albergo nel nostro quotidiano stile di vita, tuttavia è essenziale non dimenticare che talune esperienze sono ormai incise in modo indelebile nel nostro dna, ed è sconcertante come in determinate situazioni si riesca a far riaffiorare sensazioni che ritenevamo definitivamente assopite nelle pieghe più recondite del nostro inconscio, ed è per questo che proponiamo delle escursioni in kayak sul Lago di Bolsena.

 

I tragitti possono essere i più disparati: costeggiando le sponde del bacino si può raggiungere in poco tempo il sito archeologico di Monte Bisenzio, sbarcare in calette deserte, risalire il pendio del colle sopra citato per visitare il Parco Archeologico, l’acropoli di quella che un tempo fu la dominatrice incontrastata del lago, la città umbro-etrusca di Vesentum.


Oppure si può costeggiare il promontorio di Capodimonte che, come un cetaceo, si immerge dolcemente nelle acque del lago, assopito in un sonno millenario…. Per chi ha voglia di spingersi al largo, di affrontare un percorso di più ampio respiro, mettendo la prua a nord, ci si può dirigere in completa tranquillità verso la splendida e lussureggiante Isola Bisentina, perla incontaminata, dolcemente adagiata su un letto dai colori più vari, dal blu cobalto, al verde marino al grigio perlaceo di un caldo pomeriggio estivo, attorniata da un incessante brulicare di vita e rallegrata dallo sciamare chiassoso dei gabbiani reali, delle folaghe, degli svassi e dei fagiani.


Nel periodo invernale una nutrita colonia di cormorani nidifica sulla parete dell’isola che guarda verso nord, e da qui si levano in volo per velocissime battute di pesca. Lo sciabordio delle onde che si infrangono sugli scogli, rompendo l’incantato silenzio del luogo, fa da cornice a tanta manifestazione di vitalità, al punto che pare ci si trovi non nel mezzo di un tranquillo bacino d’acqua dolce, ma in luoghi lontani e più esotici.

 

Ma c’è dell’altro, c’è la possibilità di raggiungere in breve tempo la seconda perla del lago, la rocciosa ed altera Isola Martana, a nord-est del nostro luogo d’imbarco. Con una mezz’ora di buona pagaia si possono raggiunge ed ammirare le scogliere a picco sul lago, i ruderi dei castello che ospitò, secoli or sono, la tristemente famosa regina Amalasunta, la cui disgraziata fine ci porta alla mente un tempo in cui l’isola era teatro di vicende direttamente legate alla nostra storia.


Osservando l’isola dal lato nord, ammirando la sua scoscesa parete a forma di semicerchio (qualcuno ha voluto paragonarla alla celeberrima Santorini , nelle Cicladi), si può facilmente intuire come la stessa isola costituisse uno dei coni eruttivi dell’apparato vulcanico vulsiniese. Per tutto ciò, consideriamo il kayak un mezzo unico, eccezionale; ci permette in poco tempo ed in perfetta autonomia, di raggiungere luoghi spesso inaccessibili ad altre imbarcazioni.
Il giro in kayak è un’esperienza veramente diversa, un’immersione integrale nell’ambiente, è il totale appagamento del nostro bisogno di natura, il lasciarsi andare al materno abbraccio dell’acqua, al richiamo di reminiscenze ancestrali…..